Chi si rivolge a un dentista, a un chirurgo, a un osteopata, a un ginecologo, a un ortopedico, lo riterresti un debole? Privo di volontà per risolversi il problema? Immagino decisamente di no.
Eppure secondo uno studio effettuato da Eurodap il 70% degli italiani la pensa esattamente così per chi si rivolge a uno psicoterapeuta. La maggior parte del campione intervistato sostiene che potrebbe essere essere utile al massimo solo in presenza di profonde turbe psichiche, altrimenti sono problemi che puoi tranquillamente risolvere da solo o con amici e famigliari.
Per quanto riguarda l'interpretazione dei comportamenti disfunzionali di bambini e adolescenti ben l'80% li giustifica con capricci motivati dall'età e solo il 20% lo ritiene utile.
Sono dati assolutamente allarmanti che delineano in modo preoccupante il pensiero degli italiani sul proprio Benesse Psicofisico (si perché anche il benessere del corpo passa attraverso la mente) sottovalutando quanto sia pericoloso e dannoso non imparare tramite uno specialista a gestire ansia, stress, aggressività, rapporto con sé stessi e col cibo, autostima, gestione dei rapporti e tanto altro, tutte problematiche che stanno crescendo ogni anno!
Occorre far comprendere alle persone che usufruire del servizio di uno psicologo/a non deve indurre alla paura di ritenersi malati mentalmente, se stessi o i propri figli, è un tabù tipico italiano da sradicare dalla nostra cultura per ambire a una società più consapevole ed equilibrata. Ci siamo focalizzati per molti decenni sull'aspetto estetico ossessionati dai canoni richiesti dal periodo, trasferendo poi il giudizio estetico a quello morale o riguardo le capacità personali.
Gravissimo errore con conseguenze che riscontriamo nei comportamenti cognitivi ed alimentari. La strada per uscire da questo tunnel oscuro è quella di una ricostruzione individuale, di una riscoperta dei valori, di una rivisitazione dei nostri obiettivi e modelli, di un ritorno alla conoscenza di noi stessi e dei nostri meccanismi naturali ormai dimenticati ma assolutamente preziosi.
È una responsabilità individuale e collettiva.
Con il progetto Mindful Eating Online abbiamo individuato un nuovo formato per permettere alle persone di avvicinarsi più facilmente e in modo "leggero" all'utilizzo di un supporto psicologico specializzato sull' approccio al cibo e disturbi alimentari, inizialmente tramite una "formazione" sulla metodologia Mindful Eating e Intuitive Eating, molto utile a tutti senza differenziazioni di problematiche, permettendo però alle persone con dca conclamati innanzitutto di capire che c'è la possibilità di uscirne e quale sia la strada, cosìcche siano proprio loro a voler portare avanti il loro percorso con colloqui personali online, indispensabili per questa situazione.
Sottovalutare tali problematiche nell'opinione popolare è ancora molto diffuso, la Diet Culture ha radicato in noi l'idea di comportamenti alimentari fortemente condizionati come "normali", se non addirittura ideali per perseguire risultati e ossessioni estetiche nel totale distacco dalla connessione con sé stessi. Pensiamo per esempio a come venga sminuito e normalizzato un comportamento decisamente pericoloso e dannoso cosiddetto "effetto yoyo" trasmettendo alle persone una percezione di abitudine invece che di disturbo alimentare quale è realmente il Binge Eating (ovvero privazione e abbuffata).
Il nostro obiettivo quindi non è solo di aiutare tramite i nostri servizi chi ne ha bisogno, ma anche e soprattutto di rieducare la cultura delle persone sia nell'approccio al cibo che nell'approccio alla vita.
Fonte Dati: Eurodap
Paolo Patria
Trovo che un supporto psicologico sia fondamentale in ogni senso e soprattutto in questo percorso
daniela
Importante riflessione 🙏