"No però ho il giorno libero per poter mangiare tutto ciò che voglio!" questa è la grande illusione di rendere una dieta restrittiva/prescrittiva sostenibile che si ritorcerà contro noi stessi.
Partiamo dal presupposto che le diete focalizzate sul peso sono insostenibili (leggete l'articolo del blog precedente se lo avete perso) quindi la geniale idea di inserire un giorno libero ne è la dimostrazione, i nutrizionisti vedevano come le persone fossero stremate psicologicamente, emotivamente e fisicamente da una dieta e quindi per tamponare la difficoltà (e scrollarsi di dosso l'ansia del paziente) hanno inserito il fatidico "giorno libero".
Già solo sentirlo pronunciare è qualcosa di assurdo, essere liberi una volta la settimana? Ma che vita è? Siamo sicuri di parlare di benessere?
Non è solo una questione di assurdità ma anche di gravi conseguenze per tutti i meccanismi che rischia fortemente di innescare.
Il primo è L'ABBUFFATA.
Dopo una settimana di rigidità e regole avere l'occasione di "sfogarsi" diventa quasi automatica (uno stile alimentare che invita a sfogarsi?) allontanandoci completamente dal nostro ascolto.
Quante volte avete sentito o vi è capitato "sabato pizza... è il mio giorno libero" ma se tu sabato non avessi voglia realmente di pizza? Non importa non posso perdere l'occasione, anzi quasi quasi faccio anche il bis perché poi non potrò più fino a sabato prossimo! Ma dov'è la consapevolezza? L'ascolto delle proprie esigenze? L'equilibrio?
Questo schema non vi ricorda qualcosa?
Regole rigide e restrizioni in settimana per poi abbuffarsi il week end in modo incontrollato magari, ricorda proprio lo schema del BED ( Binge Eating Disorder).
Come è possibile che una dieta, che dovrebbe rappresentare uno stile alimentare, riproduca lo schema di una dca (disturbo del comportamento alimentare).
Noi siamo liberi ogni giorno della nostra vita, solo così potremo essere davvero consapevoli e in equilibrio con le nostre esigenze che variano giorno per giorno, nelle settimane e nei mesi. La fame può cambiare continuamente perché le nostre esigenze psicofisiche possono cambiare continuamente.
Non abbiamo bisogno di una dieta per stare bene, ma di libertà, di conoscenza, in primis di noi stessi, e di strumenti personali come la consapevolezza, l'ascolto, la fiducia, l'intuito, l'educazione nutrizionale (al servizio del nostro ascolto) e la gestione emotiva.
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