I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione - in particolare l’anoressia, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata binge eating - sono patologie complesse e sempre più diffuse, soprattutto fra i più giovani, che possono influire negativamente sullo sviluppo corporeo e sulla salute fisica e psicosociale, comportando, a volte, gravi problemi medici.
La Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla che si celebra oggi, 15 marzo, invita a riflettere sul tema, ponendo attenzione sulle strategie per prevenire e combattere un fenomeno che richiede interventi tempestivi, supporto,competenza e più strumenti a disposizione.
La ricorrenza - nata nel 2012 grazie all’iniziativa di un padre, Stefano Tavilla, che il 15 marzo 2011 perse sua figlia Giulia a soli 17 anni a causa della bulimia - è stata ufficialmente indetta Giornata nazionale dedicata ai disturbi del comportamento alimentare con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 maggio 2018.
Il Fiocchetto Lilla è il simbolo delle storie di coloro che hanno vissuto queste malattie in prima persona e, dopo essere a lungo rimasti nell’isolamento e nel silenzio, si uniscono per dar voce a un coro comune: dai disturbi del comportamento alimentare si può guarire.
Questa giornata è utile per prendere consapevolezza anche sul nostro rapporto con il corpo, anzi con i vari tipi di corpi soprattutto quelli non conformi agli standard sociali e Diet Culture.
Giudicare un corpo è sempre e comunque una spinta verso i disturbi alimentari, questo deve essere un concetto chiaro per tutti, cosa che purtroppo non è.
Le solite frasi “lo dico per la tua salute o per il tuo bene” sono un’aggravante ulteriore al disagio ed al rischio a cui sottoponiamo la persona.
Cosa ancora più complicata da divulgare è il rischio per i giudizi “positivi” intesi come complimenti sulla forma fisica, che possono diventare catene in cui si imprigiona l’individuo, che pur di riceverli e sentirsi accettato è disposto a qualsiasi cosa e giustifica il suo disturbo alimentare creando paure e ossessioni di perdere quella forma (quindi quel valore). Inoltre non sappiamo mai come sia stata raggiunta quella forma quindi rischiamo di alimentare comportamenti disfunzionali.
Ci sono tanti modi per complimentarsi con una persona, sradichiamo questo giudizio corporeo!
Spesso le persone non immaginano che nella propria cerchia di famigliari e amici ci siano persone che soffrono di un Dca ed invece è proprio una problematica tra le più diffuse, anche quando non c’è un vero e proprio disturbo alimentare ci possono essere disagi che lo precedono, su cui è molto importante intervenire.
Oggi è l’occasione per migliorare la nostra gentilezza, rispetto e consapevolezza verso se stessi e gli altri.
Fonti: www. minori. gov. it
Kommentare