L’ascolto, questo sconosciuto...
Ti capisco, perchè purtroppo le diete restrittive ci allontanano dai segnali del nostro corpo, fino a non riconoscere più né il senso di sazietà né il piacere collegato all’atto del nutrirsi.
La frenesia e le aspettative della società in cui tutti noi siamo immersi tendono, poi, a uniformare sogni e ambizioni.
La vera ribellione è rallentare, per trovare il proprio ritmo e riconnettersi in profondità con se’.
Non è questione di essere “sbagliata” o “indietro nella vita”, semplicemente quando sei sopraffatta non riesci a radicarti nel presente.
La mente vaga, i pensieri si affollano.
Perdi lucidità e consapevolezza.
Il peso sul petto aumenta e il cibo può essere una valvola di sfogo in cui rifugiarti o l’unico aspetto su cui senti di avere il controllo.
Non è così.
Resta nel tuo sentire, vai a fondo delle emozioni collegate al malessere e alla stanchezza. Sai che sono una forma di protezione del tuo corpo? Sta cercando disperatamente di farsi vedere e parlarti.
E’ un segnale, una chiamata destinata esclusivamente a te.
Quando è stata l’ultima volta in cui ti sei presa del tempo per ciò che ti dona gioia e serenità?
Stai riposando abbastanza?
Che emozioni stai provando, qui e ora?
Dai loro un nome, non giudicarle ma osservale.
Il tuo percorso di riscoperta e guarigione è unico, ogni confronto risulterebbe un dispendio di energia inutile.
Torna in te, che c’è una vita da vivere: la tua.
Prenditi il tuo tempo, non perdere quel contatto intimo.
E’ vero che non si cambia in un giorno ma inizia a credere che ogni momento può essere un nuovo inizio, un cambiamento profondo. Regalati la possibilità di metterti in ascolto una volta per tutte e fai spazio nel tuo animo, per accogliere il bello che ancora deve arrivare.
Meriti di stare bene.
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