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Immagine del redattoreLaura Fasoli

DCA come Disturbo Etnico o Sindrome Culturale: L’Influenza della Cultura sui Disturbi Alimentari


Viviamo in una società che esalta la magrezza non solo come ideale estetico, ma anche come valore morale. I messaggi culturali che ci circondano sono saturi di riferimenti alla dieta, alla perdita di peso e al controllo del corpo. Questa enfasi è radicata profondamente nei valori della cultura contemporanea, che privilegia efficienza, performance, immagine e consumismo.



Il Ruolo dei Valori della Postmodernità


Alcuni aspetti chiave della nostra cultura contribuiscono a creare un ambiente fertile per i disturbi del comportamento alimentare (DCA):

  • Efficienza: L’ossessione per l’ottimizzazione delle risorse, spesso a scapito del benessere personale.

  • Performance: La misurazione del valore personale attraverso il successo visibile e i risultati raggiunti.

  • Cultura dell’Immagine: La priorità data all’apparenza piuttosto che alla sostanza.

  • Consumismo: Il consumo di beni e servizi come mezzo per definire identità e valore.

In questo contesto, la magrezza assume un significato simbolico. Non è più solo una caratteristica fisica, ma un indicatore di disciplina, efficienza e realizzazione personale, mantenuta attraverso l’acquisto di prodotti e servizi dedicati.


Disturbo Etnico e Sindrome Culturale


Alcuni studiosi descrivono i DCA come "disturbi etnici," utilizzando un concetto di Georges Devereux che identifica alcune patologie come espressione di contraddizioni culturali irrisolte. Allo stesso modo, i DCA possono essere considerati "sindromi culturali," in cui i comportamenti sintomatici riflettono le pressioni socio-culturali del momento.

Queste sindromi si manifestano attraverso:

  • Il Corpo al Posto della Persona: La riduzione dell’identità personale all’aspetto fisico.

  • Il Controllo al Posto dell’Espressione di Sé: L’enfasi sul controllo corporeo a scapito dell’autenticità.

  • L’Apparire al Posto dell’Essere: La valorizzazione dell’immagine esteriore rispetto alla sostanza interiore.

Come sottolinea Recabulto, l’estetica è diventata il fondamento dell’etica moderna, trasformando la magrezza in un valore morale.


La Westernisation e i DCA


Il termine "Western Culture Bound Syndrome" descrive come i DCA siano prevalenti nelle culture occidentali e quasi sconosciuti in quelle non occidentalizzate. Studi epidemiologici evidenziano che l’incidenza dei DCA aumenta tra le popolazioni immigrate in Occidente, dove vengono introdotti ideali irrealistici di bellezza e magrezza.




Il Controllo Sociale Attraverso il Corpo


Il sociologo Zygmunt Bauman ha evidenziato come nelle società contemporanee il controllo sociale si eserciti attraverso il corpo. La magrezza diventa un segno di disciplina, un mezzo per dimostrare virtù e conformità ai parametri culturali.


Estremizzazione dei Parametri Culturali


La "Culture Bound Syndrome," come definita da Devereux, rappresenta l’estremizzazione di una tendenza culturale. Nel caso dei DCA, il corpo diventa un feticcio, specialmente per le donne, la cui identità viene spesso ridotta al loro aspetto fisico. Questo fenomeno è alimentato dai media e dall’industria della bellezza, che promuovono standard irraggiungibili.


Conclusione


I disturbi del comportamento alimentare sono profondamente influenzati dalla cultura. La pressione per conformarsi agli ideali di magrezza e controllo corporeo ha creato un ambiente che favorisce lo sviluppo di queste patologie. Riconoscere i DCA come "disturbi etnici" o "sindromi culturali" aiuta a comprendere la loro eziologia e a sviluppare interventi che tengano conto del contesto socio-culturale.

Per affrontare questa sfida, è essenziale promuovere un cambiamento culturale che metta al centro la persona, la sostanza e il benessere autentico, piuttosto che l’apparenza e il controllo.


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Tratto dal workbook del corso professionisti Mindful Eating

Scritto dalla docente psicoterapeuta transculturale Laura Fasoli

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