Il Mindful Eating (o alimentazione consapevole) è un approccio alla nutrizione che promuove la consapevolezza durante il processo di alimentazione. Questa pratica si basa sulla mindfulness, una tecnica di meditazione che aiuta a sviluppare la consapevolezza di sé, degli altri e dell'ambiente circostante.
Il Mindful Eating è nato negli anni '70 negli Stati Uniti, grazie alla ricerca del medico Jon Kabat-Zinn, che ha introdotto la mindfulness nella medicina occidentale. Kabat-Zinn ha sviluppato il programma MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction), un corso di otto settimane che insegna a gestire lo stress attraverso la mindfulness.
Il Mindful Eating ha poi preso forma grazie ai lavori della dottoressa Jan Chozen Bays, medico e insegnante di meditazione, che ha sviluppato il programma "Mindful Eating, Mindful Life" e ha scritto il libro "Mindful Eating: A Guide to Rediscovering a Healthy and Joyful Relationship with Food".
L'approccio del Mindful Eating consiste nell'essere presenti e consapevoli durante il processo di alimentazione, osservando le sensazioni fisiche, le emozioni e i pensieri che emergono mentre si mangia. Si tratta di un approccio non giudicante, che aiuta a comprendere meglio il proprio rapporto con il cibo e a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo.
Oggi, il Mindful Eating è diventato sempre più popolare in tutto il mondo, grazie all'aumento della consapevolezza sulla salute e al desiderio di adottare uno stile di vita più sano e equilibrato. Molte persone stanno scoprendo i benefici del Mindful Eating, tra cui una maggiore consapevolezza, una migliore gestione dello stress e un miglioramento dello stile alimentare.
Mindful Eating affonda le sue radici nella storia Buddhista, infatti i monaci tibetani hanno sviluppato la pratica della mindfulness e della meditazione per molti secoli come mezzo per raggiungere la consapevolezza e l'illuminazione spirituale. La mindfulness viene utilizzata anche durante il pasto come parte della pratica spirituale quotidiana dei monaci tibetani.
In particolare, i monaci tibetani utilizzano la pratica della mindfulness per sviluppare la consapevolezza durante il pasto, prendendo il tempo di notare l'aspetto, il sapore, la consistenza e la temperatura del cibo. Questo approccio permette loro di apprezzare il cibo con gratitudine e rispetto per la sua origine, oltre a sviluppare una maggiore consapevolezza della sensazione di sazietà e del proprio corpo.
Il protocollo Mindful Eating MB-EAT riconosciuto anche nel trattamento dei disturbi alimentari, si sviluppa anche su altri importanti obiettivi psicologici e sociali per decostruire la Diet Culture radicata profondamente dentro tutti noi.
Il non giudizio, l'accettazione, la fiducia, la pazienza, la gestione emotiva, la conoscenza della fame e della sazietà e infine la consapevolezza sono tutti strumenti che si vanno a riscoprire e valorizzare lungo il percorso per poter raggiungere quella Libertà fondamentale nel rapporto col cibo e con se stessi.
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