Sotto l’ombrellone: la storia di Marta e il gelato del pomeriggio
- Paolo Patria
- 6 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Quante volte ti è capitato di dire:
Il sole di agosto picchia, l’acqua del mare sembra una carezza e arriva quel momento in cui il carrettino dei gelati fa la sua comparsa sulla spiaggia.
Questa è la storia di Marta — che potrebbe essere la mia, la tua o quella di chiunque abbia mai combattuto con il pensiero “Lo prendo o no?”.
Il momento della scelta
Marta è in vacanza con le amiche. Ha già pranzato con una focaccia ripiena di pomodoro e mozzarella, “non proprio dietetica” — come dice lei stessa — e ora si sente quasi in colpa solo a pensare al gelato.
Nella sua testa si alternano due voci:
La voce della dieta: “Hai già esagerato a pranzo, lascia perdere”.
La voce del desiderio: “Ma quando ti ricapita un cono alla crema con vista mare?”.
Il punto di svolta
Marta si ferma un attimo, guarda il mare e pensa: “Se fossi un’amica che mi racconta questa scena, cosa le direi?”.
La risposta le arriva chiara: “Goditelo. Punto.”
Compra il gelato, si siede sulla riva, lo mangia lentamente, sentendo ogni cucchiaiata sciogliersi in bocca. E si accorge che, senza il peso della colpa, il gelato è più buono. Non sente il bisogno di finirlo in fretta, e alla fine ne lascia anche un po’ perché si sente sazia.
Il messaggio
Mangiare in modo consapevole non significa dire sempre “sì” o sempre “no”. Significa ascoltarsi e decidere senza paura di giudizi (propri o altrui).
E se un gelato sotto l’ombrellone diventa un ricordo felice, allora è un gelato che valeva la pena prendere.
Esercizio “alla Marta”: la prossima volta che ti trovi davanti a un cibo che ti tenta:
Fai un respiro profondo.
Chiediti: “Se fossi un’amica, cosa mi consiglierei?”
Decidi e assapora, qualunque sia la scelta.

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