Binge Eating e abbuffate: come il Mindful Eating può aiutare davvero
- Camilla Manelli
- 4 set
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 5 set
Il binge eating, o disturbo da alimentazione incontrollata, è una delle problematiche più diffuse e meno comprese quando si parla di rapporto con il cibo. Molte persone vivono episodi di abbuffate compulsive, durante i quali mangiano grandi quantità di cibo in poco tempo, spesso accompagnati da sensazioni di perdita di controllo, colpa e vergogna.
Ma esiste una strada diversa, lontana dalle diete rigide e dal senso di fallimento che spesso le accompagna. Si chiama Mindful Eating ed è un approccio che sta dimostrando grande efficacia nel trasformare il rapporto con il cibo e con le proprie emozioni.
Che cos’è il binge eating?
Il binge eating disorder (BED) è un disturbo del comportamento alimentare riconosciuto ufficialmente e caratterizzato da:
• episodi ricorrenti di abbuffate;
• perdita di controllo durante l’atto del mangiare;
• assenza di comportamenti compensatori (come nel caso della bulimia);
• forte disagio psicologico legato al cibo e al corpo.
A differenza della semplice “abbuffata occasionale”, il disturbo da binge eating ha un impatto significativo sulla qualità della vita, sull’autostima e sulla salute.
Perché le abbuffate non dipendono solo dalla fame
Molti pensano che le abbuffate compulsive siano dovute solo a una mancanza di forza di volontà. In realtà, il meccanismo è molto più complesso:
• Restrizioni alimentari: più ci priviamo di certi cibi, più aumenta il desiderio di consumarli.
• Emozioni difficili: ansia, stress, noia, tristezza o rabbia possono scatenare episodi di binge eating.
• Automaticità: spesso si mangia senza consapevolezza, in maniera meccanica, davanti alla TV o al cellulare.
La cultura della dieta come fattore di rischio
Un aspetto spesso sottovalutato è l’impatto della diet culture (cultura della dieta).
Si tratta di quell’insieme di credenze sociali e culturali che valorizzano la magrezza come standard di salute e bellezza, alimentando l’idea che il valore di una persona dipenda dal suo corpo o dal suo peso.
Questa mentalità può diventare un vero e proprio fattore di rischio per il binge eating perché:
• incoraggia cicli di restrizione e perdita di controllo;
• genera senso di colpa e vergogna per ogni “sgarro”;
• crea un rapporto conflittuale con il corpo e con il cibo;
• spinge a ignorare i segnali interni (fame, sazietà, piacere) in favore di regole esterne e rigide.
Molti studi dimostrano che le persone che vivono immerse nella mentalità della dieta hanno maggiore probabilità di sperimentare episodi di abbuffate, proprio perché l’eccessivo controllo porta inevitabilmente alla perdita di controllo.
Mindful Eating: una soluzione diversa
Il Mindful Eating è un approccio basato sulla mindfulness applicata al cibo e al corpo. Non si tratta di una dieta, ma di un metodo che insegna a:
• riconoscere la fame e la sazietà;
• ascoltare le emozioni senza giudizio, distinguendo la fame fisica da quella emotiva;
• mangiare con consapevolezza, rallentando e riscoprendo gusto e piacere;
• ridurre le abbuffate compulsive, perché si interrompe il ciclo di restrizione → perdita di controllo → senso di colpa.
Numerosi studi dimostrano che praticare il mindful eating aiuta a diminuire la frequenza e l’intensità delle abbuffate, migliorando al tempo stesso il benessere psicologico e la relazione con il corpo.
Strategie pratiche di Mindful Eating per chi soffre di binge eating
Ecco alcuni esercizi utili che possono fare la differenza nella quotidianità:
1. Pausa consapevole: prima di mangiare, fare un respiro profondo e chiedersi “Ho davvero fame fisica o sto cercando altro?”
2. Mangiare lentamente: appoggiare le posate, masticare bene, assaporare ogni boccone.
3. Diario del cibo e delle emozioni: non per contare calorie, ma per riconoscere i legami tra emozioni e abbuffate.
4. Accogliere senza giudicare: se avviene un episodio di abbuffata, osservare cosa è successo senza colpevolizzarsi.
Il disturbo da binge eating non è una questione di debolezza, ma un segnale di sofferenza che merita ascolto e strumenti adeguati.
La cultura della dieta, con le sue regole rigide e punitive, spesso alimenta il problema invece di risolverlo.
Il Mindful Eating rappresenta un’alternativa concreta ed efficace alle diete restrittive, aiutando le persone a ritrovare equilibrio, serenità e libertà nel rapporto con il cibo.
Se vivi episodi di abbuffate compulsive o pensi di soffrire di binge eating, ricorda che non sei solo: esistono professionisti e percorsi dedicati che possono accompagnarti verso un cambiamento reale e duraturo.
Studi a supporto di Mindful Eating
• una meta-analisi pubblicata sul Journal of Behavioral Medicine (2017) ha evidenziato che i programmi basati sul mindful eating riducono significativamente la frequenza delle abbuffate e migliorano la regolazione emotiva;
• secondo una ricerca su Obesity Reviews (2014), l’applicazione della mindfulness all’alimentazione è associata a una diminuzione del binge eating, a un miglioramento della percezione corporea e a una riduzione dello stress;
• un trial clinico randomizzato del Journal of Consulting and Clinical Psychology (2014) ha rilevato che l’intervento di mindful eating ha ridotto in modo significativo gli episodi di abbuffate rispetto al gruppo di controllo.
Queste evidenze mostrano come il mindful eating non sia una “moda” ma una metodologia con basi scientifiche solide, capace di offrire un reale supporto a chi vive episodi di binge eating e abbuffate compulsive.





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